Pensare
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Il mare
Oggi mi sono seduta davanti al mare. Ho scoperto un luogo vicino casa che ha poche pretese e che sa regalare tanto. C’è sempre poca gente e chi ci va non ha bisogno di mostrarsi, c’è e basta. Questo luogo mi accoglie semplicemente perchè esisto. Non gli interessa sapere chi sono e come sono o perchè sono. Ho messo le cuffie e ho meditato guidata da una voce leggera e cristallina. Una voce potente e chiarificatrice che mi ha accompagnata, per un mese circa, in una passeggiata nel labirinto della creazione di me stessa. Spesso crediamo di essere per il semplice fatto che respiriamo o che siamo in grado di…
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Ci sono delle cose
Tutto è cominciato quando ho visto quella foto di mio padre di profilo, in bianco e nero, più o meno alla mia età, che mia madre aveva pubblicato commentandola con la parola “unico” accompagnata da un cuore. Quella foto e quella parola, insieme, hanno smosso lacrime che tenevo nascoste dentro, quelle stesse che, forse, mi avevano regalato l’epico mal di budella di un paio di giorni prima. Ho pensato, alle 3:40 di notte, a ciò che volesse dire mia madre di mio padre, che non è più qui da quasi 5 anni ormai, definendolo unico, a lei che ha imparato a giocare con l’amore che alla fine è un sentimento…
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Di mansarde e anni che arrivano
Da 17 giorni dormo in una mansarda, li ho contati proprio adesso e non immaginavo fossero così tanti. O almeno non pensavo fossero tanti quanti il mio numero fortunato, quello che incontro quando l’universo vuole manifestarmi il suo affetto. Li ho contati proprio stanotte che segna il giorno in cui sono scesa in questa terra, il giorno in cui l’ennesimo anno si compie e un altro si dipana con la sua ragnatela immacolata, pronta a catturare gli accadimenti del cielo. Dormo in questa mansarda in cui fa caldo e ci abitano le zanzare e qualcuno mi ha detto che così sono più vicina al cielo che tanto, ho aggiunto io,…
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La possibilità
C’è una parola che adoro ed è “possibilità”. La adoro perchè è più forte dell’impossibile. Quando penso a questa parola la immagino come quell’attimo in cui l’aereo si stacca dalla terra e vola. E’ quell’attimo delle probabilità infinite che solo quando atterri ti rendi conto che almeno una l’hai realizzata. La immagino legata a un “si” che viene pronunciato e creduto possibile. La lego al sentimento profondo della fiducia che non ha motivi precisi e fondati se non quello unico e solo di crederci. Di credere in se stessi e forse ancora di più negli altri. Ho avuto le mie possibilità e ne ho date tante. Ne continuo a dare…
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From the Past #1 (1999)
12 Luglio 1999 Come si è trasformata la mia vita. A 17 anni pensavo che sarei diventata qualcuno, che forse sarei riuscita a sfondare in qualche campo. Chissà, forse avrei potuto recitare, mi sarebbe piaciuto davvero, o forse avrei potuto laurearmi presto e bene e adesso magari avrei potuto insegnare all’Università, anche questo mi sarebbe piaciuto molto. Invece sto qui, all’1 e 20 di notte a guardare Alberto che dorme nel letto accanto a me e a sentire Carlo che piange e non vuole dormire. In quale vita sarei stata più felice? Non so proprio dirlo, avere tre figli è troppo pesante per me. Ma chi ha anche 6, 8…
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Bilanciare la vita
Sono nata e cresciuta in una famiglia borghese, da padre umbro e madre calabrese, negli anni ’70 e ’80. Ho sempre avuto tutto e ciò che non ho avuto non l’ho mai rimpianto perchè conoscevo benissimo il motivo per cui non potevo averlo. Stavamo bene economicamente, ero una bambina ben educata, che non faceva capricci perchè sapeva fin dove poteva spingersi. Ho mangiato pane e salmone, poca Nutella e ancor meno merendine. Avevo la Casa della Barbie, quella su tre piani, con il fondale di cartone e l’ascensore che andava su e giù con un filo. Avevo una stanza enorme piena di giocattoli con cui giocavo da sola, molto raramente…
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Lasciar andare
Ho imparato che nella vita non è importante prendere, ma lasciar andare. Non è accumulare, ma liberarsi, delle cose e delle persone che non vanno bene per noi. E quando riesci a svuotarti, improvvisamente ti senti piena e non sai perchè. La prima volta che mi è successo era il novembre del 1989, avevo saputo di essere incinta e ho imparato a lasciar andare i miei sogni e i programmi che avevo fatto per il mio futuro. Ho sofferto, ho avuto paura, una terribile paura, ho pensato di non farcela, ho pianto, tanto. Poi ho chiuso gli occhi e ho lasciato andare. In cambio ho ricevuto un figlio. Poi ho lasciato…
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#20daysassingle
C’era un tempo in cui la mia esistenza su questo mondo dipendeva dalle relazioni che si erano instaurate con le altre persone. Sono stata la figlia di. Poi la mamma di. Poi la moglie di. Poi ancora la mamma di e la moglie di. E, la moglie di e la mamma di e di e di. Sono stata anche quella che. Ho vissuto in questo limbo, tutto sommato comodo, per diversi anni. Circondata da presenze forti, a volte ingombranti, altre volte predominanti, ho perso di vista chi fossi io realmente. E, voglio precisarlo, sono stata solo e soltanto io a perdermi di vista. Poi, un giorno, qualcuno mi ha fatto capire che…
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A, B, C.
La sera prima ero in un castello a offrire sigari e bere rum. La mattina dopo su un aereo partito all’alba. Solo un paio d’ore di sonno, in auto, una di quelle cose che si fanno da ragazzi perchè c’è il fisico a sostenerti. Colazione in aeroporto, qualcuna suona il pianoforte. Una voce calda inizia a cantare Stormy Weather, come se sapesse che adesso sono calma come dopo che la tempesta è passata. Passerei l’intera giornata in questo luogo, che è così pieno di storie. Altro che “nonluogo” senza identità. Qui c’è l’umanità che ti travolge. E poi ci sono quelle storie. Mi diverto a riconoscerle negli occhi che mi…
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Di inquietudini e di capre.
Dice “Little Birds quando sei inquieta cosa fai?” “Guarda, ci sono giorni in cui mi basta ingozzarmi di pane con quella crema spalmabile alla nocciola, lo strumento del diavolo per intenderci, altri in cui devo andare alla ricerca di luoghi più selvaggi e inquieti di me”. E così ho fatto quel giorno. Ho preso la strada che conosco meglio, quella che ha un binario e il mare da un lato e la montagna dall’altro. Ho guidato senza fretta, perché l’inquietudine è affamata di tempo. Vuole panorami ampi in cui smarrirsi. Segue la ciclicità delle onde, raccoglie quello che hai dentro e lo trascina fuori sbattendolo sulle pietre. Ha bisogno di…