Pensare
-
Dell’Amore – Inno finale
Ciao, Amore. Oggi voglio parlare di Te. Cercherò di rendere la storia più semplice possibile, in primo luogo per me, per potermi capire meglio, e poi perché Tu sei davvero una materia semplice, come il soffio del respiro. Ti ho conosciuto che avevo 18 anni e da allora sei rimasto sempre accanto a me ad attraversare la vita, non sei stato sempre piacevole, mi hai fatto del male a volte, ma sapevo che era necessario. Non Ti sei mostrato per gradi, poco a poco, con piccoli batticuori ogni tanto o guance che si arrossavano e che subito dopo scolorivano. No, sei arrivato in tutta la Tua forza dirompente per farmi…
-
Il cristallo
Vi siete mai domandati se ad essere quelli sbagliati siete voi? Io si e l’ultima volta è stato qualche giorno fa. Allora mi sono seduta al bancone di un pub e ho ordinato una IPA da mezzo, come avevo fatto a Genova quando qualcosa di mio era precipitato da 4 piani (leggi qui), e ho iniziato a scrivere. Vivendo me lo sono chiesto spesso. Nei momenti di crisi, percorrendo con il dito i bordi frastagliati delle rotture, quando mi sono sentita così sola da credere a quel sogno che parlava di antiche origini in altri mondi inconoscibili, in quel preciso momento in cui ho deciso di essere del colore inesistente…
-
Eredità
Eredità Diverse notti fa, eravamo vicini al Natale, ho fatto un sogno che mi è rimasto dentro. La nonna G, che non ho mai conosciuto, madre di mia suocera MG, aveva invitato tutta la famiglia alla casa che avevano al mare perché voleva farci vedere come l’aveva trasformata. Ci aveva accolti nel salone, poi ci aveva portati nella sua grandissima cucina e lì aveva iniziato a preparare delle pizze fritte. Mi disse che la cucina era grande perché così poteva entrarci tanta gente. Nel frattempo mia suocera, al piano di sotto, friggeva crispelle. Io mi sono sentita parte di questa cerimonia di frittura, come se fosse l’eredità di una funzione…
-
Dell’Amore. Prologo
Lavavo i piatti oggi. C. era appena uscito, il gatto mi guardava e il tensioattivo scioglieva l’unto dalla padella. Ho iniziato a pensare ai miei figli, a quando sono in casa e ogni tanto spuntano in cucina, a quando F. prepara da mangiare e a quando A. si mette a fare ordine nel nostro caos, a quando parlano tra di loro e a quando io lì ci vedo la famiglia. E mi riconosco. Ho pensato che li avrei voluti accanto, che mi piacerebbe vivessero ancora con me perchè mi danno gioia. Ma so che non è così che deve essere. Ho pensato all’amore e mi sono ricordata di una cosa…
-
LB&Banchetto in Tour (15-31 ottobre 2021)
“Io ho bisogno di partire, torno a fine mese. Porto Banchetto con me“. E’ iniziato così questo viaggio, con una decisione che si portava dietro un bisogno vitale di nuovi spazi, di tempi senza regole e di emozioni di cui nutrirsi. Da qualche anno, ormai, ho imparato a viaggiare senza fare programmi, riducendo il bagaglio e comprando solo il biglietto di andata. Tutto il resto lo fa il caso e la vita che mi viene incontro. Ed è così che ho fatto anche questa volta, lasciando tutto e tutti, lasciando altri ad occuparsi del quotidiano e del lavoro, seguendo l’istinto, cercando l’altrove, scoprendo l’umanità ruotare intorno a me. E portandomi…
-
#iostoconlezoccoledicinquefrondi (*)
Ciao. Dopo i fatti accaduti a Cinquefrondi, oggi parliamo delle zoccole. Nell’opinione comune, una donna è definita zoccola se: 1. Le piace avere o ha avuto rapporti sessuali, non necessariamente con lo stesso uomo 2. È solita “rubare gli uomini” alle altre donne 3. È una sex worker o prostituta (che c’è differenza eh) 4. Non so, magari ci sono altri motivi che mi sfuggono adesso. Ecco. Il mio modesto ragionamento mi suggerisce che il termine non dovrebbe avere un’accezione negativa nè tantomeno dovrebbe essere usato come pesante insulto, così come invece viene spesso fatto. E vado a spiegare: 1. Provare piacere nel fare sesso è uno dei grandi motori…
-
La Grande Casa
Seduta qui, in terrazza, nella mansarda di questa casa così grande, guardo i miei figli e i loro amici divertirsi, ridere, giocare, scherzare. Ci sono le lucine che ho attaccato per la festa dei miei cinquant’anni, c’è l’aria fresca. C’è una gioia che si sente forte e ben determinata ad esistere e ad esprimersi. Dovrebbero essere sempre così le serate e i giorni in questa casa che racchiude storie non sempre felici. Chissà quali altre storie ha visto e chissà se chi è stato qui prima di noi è stato felice di vivere la propria vita. Eppure io la vedo gioire questa grande casa quando le risate risuonano dentro le…
-
Mise en scène.
Sono passati otto anni da quando mi sono ritrovata di nuovo dietro un microfono. Non per cantare, per carità, che non ne sono capace. E poi, in famiglia i musicisti li abbiamo già. Non è il caso. Neppure per esprimere i miei pensieri, che allora non ero ancora in grado di farlo senza che mi tremasse la voce (per la verità, ogni tanto accade anche adesso, ma mi serve per ricordarmi che sono fragile). Avevo quel microfono davanti e quel fiore rosso tra i capelli perché qualcuno mi aveva di nuovo buttato su una scena da riempire, da animare di voci e di gesti. Qualcuno mi aveva dato parole a…
-
Appunti di viaggio n.1 (2017)
Febbraio 2017 “Viaggio in treno. F. e D. mi accompagnano in stazione, li saluto. Bacio D. solo sulla guancia. In treno dormo male. Scopro che ha messo nello zaino sei Baci Perugina, uno al giorno. Decido che farò una foto al giorno con la frase scritta nei bigliettini dei cioccolatini. A Roma prendo il treno per Arezzo dove mi aspetta R., quello che voleva baciarmi in ascensore l’anno prima. Insieme raggiungeremo gli altri colleghi per la nostra annuale riunione di lavoro. Arriva in ritardo, ma è contento di vedermi. Durante il viaggio parliamo di naturismo e di sesso e capisco perfettamente quali idee ha nei miei confronti. Quando sono in…
-
Definizioni, ovvero: le parole sono importanti (cit.)
Se la mia gonna è molto corta è perché ho due gambe che mi piace guardare. Non è perché sono una pullana. Se mi siedo scomposta è perché sto comoda. Non perché sono una pullana. Se dalla mia scollatura riesci a vedere le mie tette è perché sono grandi. Ma non sono una pullana per questo. Se vedi i capezzoli dalla mia maglietta aderente è perché il reggiseno lo trovo scomodo. Non lo faccio per essere disponibile come dite lo sia una pullana. Se allargo le gambe quando mi siedo è perché non ho niente da nascondere o proteggere. Del resto lo fanno tutti gli uomini. Non sono una pullana…