
Quindici posti a tavola +1
Leggo del vostro anno passato tra lacrime e gioie, tra sfortune e opportunità, che mai anno più brutto non ci fu e successi snocciolati e buoni propositi per il futuro, che sia meglio di ieri.
Io osservo. Ogni giorno è come una puntata di una serie TV, che non ho scritto io e non so come andrà a finire. Si piange e si ride. Un amico una volta mi disse che non poteva chiamare i suoi scritti commedie o tragedie perché erano entrambe le cose e molto di più, perché era la vita ciò di cui scriveva e non puoi mai dire che sia tutta bianca o tutta nera. Anche nel buio più fitto c’è sempre, sempre, la poesia della luce diffusa da un attimo che ti sorprende. Bisogna solo farci caso.
Osservo la vita che mi porta dentro il suo vortice di emozioni, senza tante spiegazioni, perché questo è.
Presto lo dirò anche a Lei che tra un po’ arriverà e così sarà che aggiungeremo un posto a tavola.

