Pensare

Dell’Amore. Prologo

Lavavo i piatti oggi.
C. era appena uscito, il gatto mi guardava e il tensioattivo scioglieva l’unto dalla padella.
Ho iniziato a pensare ai miei figli, a quando sono in casa e ogni tanto spuntano in cucina, a quando F. prepara da mangiare e a quando A. si mette a fare ordine nel nostro caos, a quando parlano tra di loro e a quando io lì ci vedo la famiglia. E mi riconosco.
Ho pensato che li avrei voluti accanto, che mi piacerebbe vivessero ancora con me perchè mi danno gioia.
Ma so che non è così che deve essere.
Ho pensato all’amore e mi sono ricordata di una cosa che avevo scritto un paio di anni fa.

Qualche sera fa ero a teatro, seduta bella bella nella mia poltroncina di velluto rosso, quando a un certo punto, durante lo spettacolo, di punto in bianco, senza alcun nesso o collegamento con cose, persone o accadimenti che erano intorno a me, mi arriva questo pensiero illuminante:
LittleBirds, ama. Quanto puoi, più che puoi, chi vuoi, quanti ne vuoi. Ama, senza chiederti il perchè

Dopo qualche secondo di smarrimento e di perplessità, soprattuto per le modalità di arrivo della suddetta illuminazione, mi son detta che si, è vero, è così che devo vivere.
Che poi, per la verità, mi sono resa conto che in nessun momento della mia vita non sono stata amata e tuttora vivo circondata dall’amore delle persone con cui sono in relazione (ovvero: ogni forma di legame esistente tra due o più persone).
Le amiche e gli amici, chi mi ha amato, chi mi ama ancora nonostante me, i miei figli…mi sono passati tutti davanti agli occhi e li ho riconosciuti, uno per uno. E poi alcune persone che mi sono sorpresa ad amare in uno schiocco di dita, quando solo il giorno prima le avevo odiate. Ed è bastato abbracciarle o solo guardarle negli occhi per capire che ci si può lasciar andare con fiducia alla vita e le genti si possono accogliere come doni inaspettati che si trovano sulla strada. Come le more sui rovi.

E quindi, come posso ignorare tutto questo? Come posso non ripagare l’universo con la sua stessa moneta?
Non posso farlo infatti. Ed eccomi qui a non prendere le distanze da questa umanità che mi circonda e che mi nutre.
Ora, non ho scritto tutto questo per dire (o peggio, per farmi dire da chi mi legge) quanto io sia brava o santa, no no no…non lo sono per niente e chi mi sta accanto lo sa benissimo quanto io sia umanamente imperfetta e a volte diabolicamente perseverante nella mia imperfezione.
Voglio solo che sappiate che si vive molto meglio senza odio, rancore, rabbia, gelosia, vendetta e che può essere una gioia quando si riesce a liberarsi da tutta questa zavorra che non fa altro che appesantirci l’anima.”

Continua

PS: in foto il risultato di una caduta dalla bici di qualche anno fa


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