Pensare

Padri.

Che cosa è il Padre?
Me lo chiedo oggi, che ne ho incontrati diversi.

E’ domenica oggi ed è il 19 marzo. Ho deciso che gli avrei portato una rosa rossa e che lo avrei fatto per ogni anno a venire, perché mai lo avevo fatto. Ho preso la strada per il Lotto n. 4 e ho messo una rosa rossa sulla tomba di mio padre. Era la seconda in otto anni. Pensavo che mi bastasse ricordarlo e pensarlo, ma le nostre vite umane hanno bisogno di riti e di simboli, e i fiori sono nati per questo.
Ho avuto un dialogo con lui, in quest’anno, perché ad un certo punto mi è mancato un passaggio, fondamentale, tra di noi. Lui mi ha chiamata, in quest’anno, mi ha mandato un amore grandioso, per mettermi alla prova, mi ha accompagnata per le strade di Marsiglia, letteralmente, mi ha fatto vedere la realtà impossibile. Si è mostrato in sogno ed io mi sono sentita vista, mi ha mostrato una strada ed è andato via, per la sua. Ed io ho finalmente risposto alla sua eredità di amore. Mi ha insegnato l’amore.
Perché quella che vi sto raccontando è una storia d’amore, per il Padre.

E’ domenica oggi ed è il 19 marzo. C’è un altro padre oggi, con cui festeggio. E’ un padre che mi ha accolta subito, offrendomi un bicchiere di vino, un 19 marzo di mila anni fa. E ancora lo fa, abbracciandoci quando sappiamo che uno dei due ha qualcosa che non va. La sua unica nuora preferita. Lui è il pater familias che tutto vorrebbe sistemare perché tutti possano essere felici e tranquilli, sbagliando continuamente, ma sempre e solo per amore. Mi ha insegnato la fede.
Quando sarà, ci sarà un’altra rosa rossa da comprare.

E’ domenica oggi ed è il 19 marzo. Ieri ho preparato una torta e oggi l’abbiamo mangiata, con i padri. L’avevo fatta per un compleanno, di un padre che non ho conosciuto e non si può dire che ciò accadrà. Un padre che non avrebbe saputo che c’era una torta per lui né che l’avrebbe mai ricevuta, né potuta mangiare, del resto. Eppure ero convinta che gli sarebbe piaciuta. E allora perché separare i tuorli dagli albumi, montarli a neve ben ferma, per poi incorporarli all’impasto con burro, farina di grano saraceno, farina di nocciole, lievito, mettere l’impasto in teglia, lasciar cuocere in forno a 170° per quaranta minuti, aspettare che la torta si raffreddi e poi tagliarla a metà e farcirla con la marmellata di mirtilli? Perché impiegare tutto questo tempo e queste energie per una cosa così inutile?
Ve lo dico io, che sono la diretta responsabile di azioni così, apparentemente folli e inutili.
La prima risposta, quella più banale, sarebbe “Perché non farlo?“.
La seconda, invece, vi dirà che nel mio mondo, nella mia fede, stupidaggini come queste hanno grande valore. Sembrerà che non portino a niente, come tante altre cose fatte, i gesti, i pensieri, i regali, tutto potenzialmente dimenticabile. Ma il fatto è che portano con sé il sentimento, ne sono il compimento materiale, in questa realtà. Per qualche magia, questi pensieri dedicati avranno la loro infinitesima parte nella storia del mondo. I sentimenti viaggiano su strade e tempi diversi dai nostri. Come mandare messaggi o lettere ad una persona che sai che non li leggerà. Eppure quelle parole e quei gesti hanno modificato l’aria intorno, costruiscono la realtà, la determinano e la modificano per il solo fatto di essere accaduti, anche se nessuno li vedrà mai.
Abbraccio questo padre, lo immagino, lo invento in ricordi che non esistono, lo rispetto, lo attendo. Mi ha insegnato la perseveranza.
Lo faccio perché ne amo il figlio.

E tutti mi hanno insegnato la fragilità, la lotta di spade tra la ragione e il sentimento, la difficoltà dell’amare, l’autorità del Padre Creatore.
Che cosa è il Padre?
Colui che ti vede, da un lassù qualunque.

Ditemi se non è una storia d’amore quella che vi ho raccontato.

 

 


2 commenti

  • FB

    Te lo diranno.
    Perfino senza sapere le “tante altre cose fatte..”.
    Te lo diranno, certo.

    Basta attendere, ché “digiunare” non è indispensabile.

    • littlebirds

      No, il digiuno è necessario. E’ una triade imprescindibile: attesa, pensiero, digiuno.
      Infatti sono dimagrita. E attendo. E ti amo.

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