facebook

Confidare

AmichE 

Stasera voglio confidarmi con voi. Ieri e oggi sono state giornate molto piene. Piene di cose da fare, di questioni da sbrigare, soluzioni da trovare e soprattutto impicci burocratici da affrontare. Bollette, Assicurazione, Agenzia delle Entrate, Spid, PEC, bibliografie, spesa per il BnB, ospiti, fatture, volontariato, attenzione, connettere, ascoltare, ascoltare, ascoltare, contatto referente, persona di fiducia, figli, famiglia.
Molte di queste cose non riguardavano direttamente me ma altri, cose di cui loro non si sarebbero occupati o perché non ne sono veramente in grado o perché lo avrebbero fatto con tempi molto lunghi o perché, più semplicemente, ci sono io che tanto le avrei fatte (proprio per quei motivi…).
Mi torna in mente il concetto della weponized incompetence, di cui si è parlato all’ultimo Gineceo, ormai troppo lontano, lo so. Ma è che ci vuole tempo per tutto, anche per organizzare un Gineceo, per mantenerlo come spazio bello, così come l’abbiamo pensato e lo facciamo, tutte noi, anche chi non scrive mai o non c’è mai, eppure la presenza si sente lo stesso. 
E mi chiedo dove sia finito il tempo per me che, paradossalmente, ho ancora più tempo di prima. Tempo che posso perdere per accarezzare uno dei gatti o guardare dal balcone la vicina anziana che porta fuori la spazzatura. Tempo che prova a riempire quel vuoto che questo anno mi ha lasciato dentro. E forse solo l’aiutare gli altri e il mettersi al servizio può colmare, per sentirsi parte di questo mondo, a tutti i diritti una sua degna abitante.
Mi chiedo quando imparerò a lasciare che gli altri se la sbrighino da soli, che io non devo necessariamente salvare questo mondo che mi gravita intorno. Mi chiedo se non sia meglio limitarmi a continuare a portare a mio figlio due fettine di pesce spada fresco, prenotare la consegna di una pizza all’altro che sta fuori, impastare i panini per la festa di quello che sta qui. 
Mi chiedo quando non mi dovrò sentire necessaria.
È un altro pezzo di me che devo lasciar andare, perché il suo tempo è finito. 
Arriverò alla fine senza più niente e sarà questo il premio: la leggerezza del vuoto.

 

 


Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *