Ieri come oggi, n’importe quoi, all’amore è necessario brindare.
Che, come diceva il poeta, è sempre meglio aver amato e perso, che non aver mai amato.
E se per caso capita che una gocciolina salata scappi dagli occhi, socchiusi per il tanto sole, almeno che si dissolva in un vino rosso rosso, comprato dagli amici del bar in piazza, in un silenzio di paese che obbliga a stare zitti.
In silenzio e lentamente. Piano, piano.
Non abbiate paura della malinconia o della nostalgia. Sono solo il ricordo di una felicità. Lo disse anche il solito poeta di prima.
È così ogni anno, da soli due anni, e per ricordi diversi. È incredibile, ma a Sambalentino ogni mosto è vino.
In foto:
A sinistra io a Sambatello, 2022
A destra io a Sambatello, 2024
Fuori dalla foto, sempre io.