Street Poetry

#2 StreetPoetry – Accade.

Cammino per strada e accade.

Accade che, l’altro giorno, incontro una donna dagli occhi trasparenti come un cristallo di un celeste consumato, che si chiama Arianna. Mi ha detto molte cose e anche di continuare a leggere e a sorridere.

Accade che, il 13 febbraio, metto piede a Milano e mi rubano il portafoglio mentre aspetto la metro. Dentro c’erano soldi, che spero siano stati usati per cose buone, almeno, carte e documenti. Gli strumenti della nostra identità in questo mondo. Me ne accorgo quando arrivo in hotel, che ormai è mezzanotte, e poi sento il ragazzo alla reception dirmi “Mi dispiace, ma senza documento non può stare. Per me può andare in questura e ci vediamo domani mattina dalle 6 in poi“. E però io non ho soldi per un taxi né per nient’altro. Alla fine riesco a risolvere l’affare documento e posso chiudermi in stanza a piangere e a sentirmi una cretina, oltre che a bloccare le carte e a parlare al telefono con chi mi ama. La mattina reagisco: sto a Milano senza soldi e vediamo che accade. Apro le mani per ricevere l’ennesima lezione e la vita che viene. Reagisco: il biglietto del ritorno è già pagato, l’hotel pure, la colazione è abbondante, il pranzo è compreso nella cerimonia di premiazione a cui devo partecipare e, in ogni caso, so digiunare, mi faccio prestare i soldi per la metro. Aspetto quello che viene. E quando mi affido all’incerto, scopro che me la cavo. Infatti poi è accaduto che ho incontrato un caro amico di giù che ha sostenuto il mio stare in attesa del qualcosa che serve.

Accade che, invece di restare sul treno del ritorno verso giù, mi fermo a Roma e impano cotolette di pollo per Figlio n.3. E poi colui che amo mi viene a prendere e viviamo giorni bellissimi, nel silenzio, nel verde e nel blu. Poi accade che torniamo e distanze ci dividono.

Accade che, ieri, trovo un giornale appoggiato ad una finestra, su una strada che stavo percorrendo a piedi, sotto la pioggia. Lo prendo: è datato 3 settembre 1989. Vedo che è un settimanale e che quella è proprio la settimana in cui ho compiuto 19 anni. Come li avrò festeggiati? Non lo ricordo, ma leggo che il sole, quella mattina, è sorto alle 6:44 ed è tramontato alle 20:01. L’oroscopo mi consigliava di rianimare col dialogo un amore che tace.
Io ero già madre, in quei giorni, anche se ancora non lo sapevo. Così come non sapevo che cosa mi avrebbe portato la vita, in questi trentaquattro anni vissuti fino a quest’ultimo secondo, proprio questo qui. Di lì a poco mi sarei iscritta all’università, mi sarei chiesta il motivo dell’assenza del ciclo, ormai da un paio di mesi, cercando tutti i motivi possibili e immaginabili, tra malattie rarissime e stress, non volendo guardare quello più ovvio e banale, forse perché io, quella vita, l’avevo già accettata nel profondo di me stessa. E’ stata quella la prima volta in cui l’ho fatto, abbandonarmi alla vita, intendo. Con Fede.
Dalle pagine del settimanale, Lea Pericoli, invitava ad essere ottimisti per guarire da ogni malattia. E poi c’erano i consigli sul pantalone più giusto per ogni tipo di fisico, la ricetta del tortino di patate e carne, lo schema per il cuscino ricamato, i suggerimenti per una gita in Umbria, la trama del film del sabato sera con Ava Gardner e Anthony Franciosa, su RaiDue alle 20:30, “La Maja Desnuda”, drammatico, USA 1958, e le foto di un Lucio Battisti visibilmente ingrassato.
Ma la prima cosa che mi è arrivata agli occhi è stato un titolo in copertina, a caratteri neri su sfondo celeste consumato, che riportava le parole di una madre che non si era arresa al fatto che il figlio, di 10 anni, fosse morto in mare qualche anno prima. Diceva che l’aveva visto ripreso in un servizio al telegiornale. E diceva “Fabio è vivo. Lo rivoglio!“. Si chiamava Fabio, anche lui.

Accade che quando gli intrecci della vita sono così meravigliosi, io non posso fare altro che guardare verso il cielo e sorridere, ringraziando per le benedizioni, anche se sta venendo giù la pioggia e io non ho il mio ombrello trasparente con i cuori rossi.

Accade proprio così.

 


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