
La campagna è intorno – Aretina

Poi ho scoperto che c’è dell’altro. Ci sono uliveti e vigneti che si caricano di sole e aria pura. C’è silenzio e voci di api e di uccellini.
C’è la storia del signor M., nato prima del secolo scorso, che era emigrato negli Stati Uniti e quando è tornato, con in tasca qualche soldo in più rispetto a quando era partito, si è costruito una casa nella sua terra, che è semplice e dignitosa, ma ha il vezzo di pareti colorate e cornici modanate. Si è sposato, raccoglieva olive per farne olio, uva per farne vino, grano per farne pane. Nel forno in giardino c’erano anche polli e conigli che divideva con chi lavorava nei campi per lui. Nella casa aveva lasciato libera una stanza per far studiare i bambini e le bambine e per dire messa, perché ancora nessuno aveva costruito la scuola e la chiesa. “Era andato in America per fare fortuna, ma l’America l’ha trovata qui. Aveva tutto: la terra, la casa, la moglie, poteva mangiare. Era ricco. E quel che aveva lo condivideva con chi ancora meno aveva”. Me lo raccontava la pronipote orgogliosa, seduta all’ombra, in un meriggio caldo, sulla panchina nel cortile di casa sua.
Ma me lo continuava a dire Don Sebastiano Plutino*, che ho incontrato in una statua immobile e sorridente, sulla cui ombra si legge “Portare al mondo quei valori che cerca e non sempre trova e portarli con i gesti concreti della carità e dell’accoglienza”. Eh!
Aretina regala verde e azzurro, rose, finocchietto e alloro, storie, stradelle silenziose, polpette di melenzane, peperoni ripieni, frittelle di sciurilli e birretta. Si, proprio così. Non so dire se quel pranzo mi sia stato regalato perché sia stata scambiata per una una disperata vittima del caldo, dell’anzianità e dell’urgenza di conoscere la loro toilette oppure per aver nominato il Ministero dei Beni Culturali mentre chiedevo di poter mangiare qualcosa in un luogo che loro definivano “circolo privato”, anche se l’insegna diceva tutt’altro.
Fatto sta che a pranzo donato non si guarda in bocca. Soprattutto se c’è anche la birretta e una panchina libera in una piazza deserta in cui consumarlo, benedicendo la vita.
*Fondatore del movimento Fondazione tra noi (https://fondazionetranoi.com/il-fondatore/)
Se vuoi sapere di più del progetto Case Rurali vai qui https://caserurali.cultura.gov.it/

