Pensare

  • Elsewhere,  Pensare

    #23 Elsewhere

    Svegliarsi, viva. Guardare i gatti che giocano, mentre bevo il caffè preparato con la caffettiera gialla da una tazza. Sorridere. Raggiungere un’amica per ricevere una copia di un libro appena pubblicato in cui ho scritto anch’io. Prendere mia madre dal parrucchiere e vederla bella. Guardare dove ha posteggiato. Comprare le alici dal suo pescivendolo e prepararle a cotoletta per il pranzo. Comprare un lilium giallo dalla fioraia che sta sulla strada di casa. Guardare lo specchietto e vedere il mio viso che sorride. Prendere un caffè con un’amica al piccolo bar della traversa accanto, quello con le due ragazze carine. Sorridere ancora. Guardare Carlo che prepara il gulasch per la…

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    Safe!

    Qualche giorno fa ho partecipato ad un incontro organizzato dal nodo territoriale di NUDM di Reggio Calabria (vedi qui) e nel corso del dibattito, che è stato poco prima del 25 Novembre, è venuta fuori la necessità, da parte delle donne, di avere degli strumenti che possano aumentare il nostro senso di sicurezza, soprattutto quando ci troviamo in strada da sole. E dire che una grande mano d’aiuto la darebbe una campagna seria e fattiva di potenziamento dell’illuminazione pubblica, ma tant’è…A volte sembra che le pazze siamo noi…tutte intrappolate in questa isterica lotta contro il patriarcato. In verità, io credo che potremmo anche metterlo un attimo da parte, il patriarcato,…

  • Il Banchetto della Felicità,  Pensare

    Parole e mani.

    Qualche giorno fa sono stata al mercato, che dovevo comprare della lana per una nuova coperta. Avevo bisogno di colori luminosi, chiari, i più adatti per le persone a cui la regalerò. Sarà grande e piena di righe. Linee concentriche, cicliche e circolari, come la vita. Ma sarà un quadrato. Pioveva una leggera pioggia, una di quelle di settembre, e stavano smontando le bancarelle, si doveva tornare a casa. Io camminavo dentro il mio ombrello a pois e avevo la sportina di rete piena di gomitoli. “Che bella quella borsa, brava che non usi le buste di plastica!“, così mi dicono quando la vedono. A qualcuno, invece, quella lì non…

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    Compleanno del 2023

    Ho spento una candelina senza numero. È stata una serata magica. Ho aperto il primo regalo, era la melagrana di Persefone. Ho visto la Madonna portata in processione davanti al mare e a noi, libere donne in libera spiaggia. Ha reso sacro il nostro incontrarci lì, ieri e ogni volta che lo facciamo. Ho festeggiato, mangiato e bevuto con 12 donne, sedute ad una tavola rotonda, sulla terra. Ho sentito tutto l’amore. Passa attraverso tutte noi. Dobbiamo tenerci per mano più spesso, così ci passiamo anche tutta la nostra forza. Il nostro potere. Che non useremo per attaccare e offendere, ma per trasformare, anche la paura. Ho ricevuto in dono…

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    Uscita d’emergenza

    Sono uscita da quel mondo virtuale a novembre dell’anno scorso, in fretta, senza saluti e senza bagagli. Era diventato troppo fastidioso, troppo noioso per me, per quello che stavo vivendo, per la rivoluzione che avevo iniziato. Mi stava rubando troppo tempo prezioso. Oggi vi faccio ritorno, cambiata, asciugata, nutrita di altre parole e di altre storie. Di nuovo sola, probabilmente per molto tempo ancora, probabilmente per sempre. E così salda nei voti che ho preso. Non torno per animare le mie solitudini, per riempire i miei vuoti, per dichiarare la mia esistenza, come feci un tempo. No. Le mie solitudini sono state animate dalla vita che continua ad andare avanti.…

  • calabria,  ELLYS & LOUIS,  Pensare

    Sangianne.

    Aspetto il giorno di ieri con gioia, da qualche anno. Raccolgo fiori e preparo l’acqua di San Giovanni e i mazzetti di erbe e fiori da regalare a due amiche, le mie Sangianne, T. e E., le cummari ‘i mazzettu. È una tradizione tipicamente femminile che si ritrova in diversi luoghi e in diverse modalità. Ma restano sempre l’acqua, i fiori e la Luna. L’anno scorso ero in un altro luogo e Lui mi ha accompagnata nella raccolta, tra la campagna lungo la strada verso Casa e il giardino. Ero arrivata proprio quel giorno. Abbiamo messo l’acqua e il raccolto in una larga bacinella di rame, l’abbiamo accolta tra le…

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    Madri.

    Dovremmo essere grati alle nostre madri. E non solo a loro, ma a tutte quelle che hanno generato l’altro che è davanti a noi, tutte le anime con cui condividiamo questo pezzetto di storia del mondo. Dovremmo essere grati alle madri perché ci insegnano la trasformazione, l’accettazione del cambiamento. Alcune ci insegnano anche ad accogliere, senza giudizio. Qualche sera fa non riuscivo a prendere sonno e mi sono ritrovata a guardare per un tempo indefinito video di nascite, con bambini estratti dai corpi e messi accanto al viso delle madri, con sangue, urla, sforzi, respiri affannati e risate liberatorie. C’erano solo donne, i gesti erano sempre gli stessi, come un…

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    Padri.

    Che cosa è il Padre? Me lo chiedo oggi, che ne ho incontrati diversi. E’ domenica oggi ed è il 19 marzo. Ho deciso che gli avrei portato una rosa rossa e che lo avrei fatto per ogni anno a venire, perché mai lo avevo fatto. Ho preso la strada per il Lotto n. 4 e ho messo una rosa rossa sulla tomba di mio padre. Era la seconda in otto anni. Pensavo che mi bastasse ricordarlo e pensarlo, ma le nostre vite umane hanno bisogno di riti e di simboli, e i fiori sono nati per questo. Ho avuto un dialogo con lui, in quest’anno, perché ad un certo…

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    Fu Capodanno.

    “Erano le 6:49 della mattina del primo gennaio 2022 e io avevo appena aperto gli occhi sul nuovo anno. La sera prima avevamo brindato a distanza, ognuno per conto suo in casa o dalle stanze dell’isolamento per non contagiare gli altri. Eravamo insieme online, in video call. Avevo mandato il link a tutti perché ci fossimo lo stesso, perché stessimo insieme, perché ci si percepisse. L’ho fatto per chi avrebbe sentito di più la mancanza di un incontro fisico, perché si potesse continuare a credere che le distanze non sono nulla e la vicinanza è la ricchezza. E insomma, in quella mattina di questo anno appena iniziato, al secondo giorno…

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    8-12-2021-2022-12-8

    Quella a sinistra sono io un anno fa, la sera prima di impastare e friggere le Crispelle dei Canale. Mentre quella a destra sono sempre io, oggi, ma senza essere più io e senza odore di fritto nei capelli. Ho cinque chili in meno e tutta una serie di consapevolezze  in più, che riempiono buchi arcaici. Ho nuove rughe bellissime e non c’è acido ialuronico che possa riempirle  o attenuarle. Voglio tenerle, perché è l’amore che me le ha scritte addosso. Ho capelli bianchi che non voglio coprire di colori colorati per nascondere chi sono, come se fossi il pagliaccio di me stessa. Ho occhi stanchi a cui non è…