Pensare

Conservare e cancellare

Io penso spessissimo a questa cosa qui, ovvero al fatto che tutte le parole che scriviamo si possono cancellare o conservare.
Ieri ero in un club molto esclusivo in città (…così mi dicono), aperto solo ai soci che ne fanno parte: velluti, mobili in stile, specchi, libri, un pianoforte a coda e tutto intorno un bel giardino a creare un filtro/barriera tra noi e loro.

Una barriera per conservare quello che può entrare e per cancellare quello che resta fuori.

Per carità…gentilissimi tutti ed educatissimi e garbatissimi e compitissimi. Ecco, issimi. Apparentemente perfetti. Insomma, non era l’ambiente ideale per me che sono notoriamente e felicemente imperfetta. E il destino si è impegnato per ricordarmi la mia imperfezione: ho sbagliato strada (appena entrata in autostrada ho pensato di essere pronta per un altro viaggio e ho saltato l’uscita), non sono riuscita a trovare il citofono per entrare (ma mi ha salvato lo Chef e il suo baciamano) e ho rischiato di scivolare all’ingresso.

Ma dovevo leggere delle lettere d’amore al pubblico e io al pubblico e all’amore non so resistere. Sono lettere che raccontano di un amore lontano nel tempo e nello spazio, lettere conservate per due generazioni e tuttavia cancellate dalla memoria perché gelosamente nascoste, proprio per proteggere quell’amore ormai finito.

Insomma, mentre la relazione andava avanti, mentre le nostre letture procedevano, mentre tutto intorno a me creava un ambiente di ovatta profumata all’acqua di colonia, io pensavo alle parole che scompaiono. Alle parole che cancelliamo e che conserviamo. Alle parole cancellate che sono più forti di quelle conservate. Alle storie che vivono in un momento e quello dopo non ci sono più. Alle storie che si nutrono di sogni e di attese.

Così come mi insegnano le mie ragazze.

“Ho tutto nella mente anche io”
“E non dimentico”
“Una volta una persona mi ha detto ‘Passo più tempo a cancellare i messaggi che a scriverli’.
Ci sono milioni di parole che non ci saranno più. E saranno solo in noi, finché avremo la capacità di ricordarle. Poi non ci saranno più”
“Sempre dentro di noi”
“Si, perché anche se le dimenticheremo, nel momento in cui le abbiamo lette sono diventate nostre e adesso noi siamo così anche perché un giorno qualcuno le ha scritte per noi”.

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