• Pensare

    Conservare e cancellare

    Io penso spessissimo a questa cosa qui, ovvero al fatto che tutte le parole che scriviamo si possono cancellare o conservare. Ieri ero in un club molto esclusivo in città (…così mi dicono), aperto solo ai soci che ne fanno parte: velluti, mobili in stile, specchi, libri, un pianoforte a coda e tutto intorno un bel giardino a creare un filtro/barriera tra noi e loro. Una barriera per conservare quello che può entrare e per cancellare quello che resta fuori. Per carità…gentilissimi tutti ed educatissimi e garbatissimi e compitissimi. Ecco, issimi. Apparentemente perfetti. Insomma, non era l’ambiente ideale per me che sono notoriamente e felicemente imperfetta. E il destino si è impegnato…

  • Viaggiare

    Il viaggio

    Sono arrivata da questo mare. Queste onde mi hanno portato fino a qui e questi scogli hanno distrutto la mia barca. Adesso non posso più tornare indietro. Non posso restare laggiù al mare, devo andare a scoprire questa terra. Risalgo a fatica il promontorio: mi fa male un piede, ho sbattuto su una grossa pietra. Il sole è così forte che non riesco a guardare l’orizzonte. Il mio viaggio è iniziato. Risalgo dal mare seguendo la traccia dell’acqua. Le fiumare scendono dalla montagna e gonfiano il mare. Sono i rivoli fertili che scendono dalle valli aperte della montagna. La montagna femmina apre le valli al mare. E scendono rivoli fertili.…

  • facebook

    #LittleBirdsOnFB_00

    La Dea Madre. Lì dove gli uomini hanno i capelli scuri e gli occhi chiari. Lì dove le donne governano da dietro una finestra. Lì dove gli uomini abbassano lo sguardo se una donna li guarda dritto negli occhi. Lì dove le donne sono il bene e il male. Lì dove tutto inizia. Lì, nel cuore della mia terra femmina. Grazie a quanti hanno reso possibile il viaggio e a quanti ho incontrato lì.